Quali sono le cause del metatarso addotto?
Si ritiene che il metatarso addotto possa derivare da posizioni errate assunte dal feto nel ventre materno. Tra i fattori di rischio ci sono:
Credo che mio figlio possa essere affetto da metatarso addotto. Cosa devo fare?
Consultate subito il medico curante qualora notiate anomalie nell’aspetto o nella flessibilità dei piedi del bambino.
Per una diagnosi specialistica, un consulto terapeutico e le visite di controllo periodico, rivolgetevi a un podologo o un chirurgo ortopedico pediatrico. Chiedete del rivoluzionario trattamento con il tutore UNFO: semplice e comodo.
Qual è la migliore terapia attualmente disponibile per il metatarso addotto?
Il trattamento attualmente più semplice, sicuro e raccomandato è l’innovativa soluzione proposta da UNFO, che evita i dolori e i fastidi altrimenti arrecati da tutori e ingessature. Il trattamento garantisce risultati in tempi brevi, migliorando la qualità della vita di genitori e bambini.
Quando bisogna iniziare il trattamento?
Se la patologia si presenta in forma moderata o grave, è consigliabile intraprendere il trattamento durante i primi mesi di vita del neonato. Un trattamento precoce permette, infatti, di ottenere risultati migliori, mentre dopo i nove mesi l’efficacia potrebbe risultare compromessa. Per le forme lievi, è possibile attendere un’eventuale risoluzione spontanea. L’attesa non deve protrarsi per più di due mesi e comunque non oltre il nono mese di età.
Il problema può ripresentarsi dopo il trattamento?
Le forme più gravi di metatarso addotto potrebbero ripresentarsi, rendendo necessario un trattamento più lungo. Per evitare che il problema si ripresenti, dopo le prime sei settimane di uso continuato, il sandalo ortopedico UNFO deve essere usato per altre sei settimane (durante la notte).
Quali problemi potrebbero sorgere qualora la diagnosi o il trattamento venissero eseguiti in ritardo o fossero del tutto assenti?
La diagnosi e il trattamento precoce con sandalo ortopedico UNFO sono essenziali per ottenere i migliori risultati. La patologia, se trascurata, può avere conseguenze mediche spiacevoli, tra cui:
Le ossa metatarsali sono un gruppo di cinque ossa lunghe che percorrono longitudinalmente la sezione centrale del piede, dalla caviglia alle dita.
Il metatarso varo, o metatarso addotto, è una malformazione congenita del piede frequente nel neonato e nel lattante, caratterizzata da una deviazione delle ossa metatarsali verso la parte posteriore del piede, che assume una forma a C, con l’estremità interna concava e quella esterna convessa.
Non si conoscono le cause del metatarso varo, ma si pensa che possa derivare da posizioni scorrette assunte dal feto nell’utero materno.
Questa malformazione è più frequente nei gemelli, nei primi figli e in caso di familiarità.
Studi prospettici riferiscono un’incidenza del metatarso varo tra i nati vivi pari al 5% circa, con una predominanza (60%) della forma bilaterale. L’incidenza globale annua della malformazione è prossima ai 6,8 milioni di casi.
A livello statistico, nasce un bambino con metatarso varo ogni cinque secondi.
LA PROGNOSI DEL METATARSO VARO
Il metatarso varo ha una storia naturale incerta e metodi terapeutici che non poggiano su dati clinici soddisfacenti.
Molti medici consigliano la semplice osservazione, nella speranza di una risoluzione spontanea. Ciononostante, la comunità scientifica concorda sul fatto che il trattamento precoce sia più sicuro, efficace e semplice rispetto a un trattamento tardivo (i genitori, invece, desiderano semplicemente essere rassicurati del fatto che i piedi del proprio bambino si svilupperanno e cresceranno in modo normale).
Poiché non è possibile formulare una prognosi accurata, nella maggior parte dei casi è preferibile consigliare una terapia.
Se non trattato, il metatarso varo può avere complicazioni varie, tra cui dolore, disturbi al piede, problemi di adattamento alle scarpe e malformazioni secondarie, come alluce valgo e calli.
Il tutore universale per neonati UNFO (Universal Neonatal Foot Orthotic) è una scarpa correttiva prestampata con chiusura a strappo, progettata specificamente per il trattamento del metatarso varo nel neonato.
Il tutore rotante su sei punti, con articolazione libera alla caviglia, offre un trattamento efficace, semplice e veloce, ed elimina le complicanze e i problemi di eccessiva lassità, rendendo superflua l’ingessatura.
Il tutore UNFO è una soluzione notevolmente migliore, più sicura e meno stressante dell’ingessatura seriale e può essere impiegato per il trattamento di qualsiasi forma di metatarso varo.
Inoltre, con questo dispositivo il trattamento dei casi lievi e moderati viene affidato al medico e non più ai genitori, che nel caso dello stretching devono saper eseguire correttamente gli esercizi sul piede del figlio molte volte al giorno per settimane e mesi, seguendo un approccio terapeutico di compromesso, in cui ci si accontenta di “vedere come va”.
Dal momento che non è più necessario attendere per capire se gli esercizi di stretching sono stati efficaci, il tutore UNFO elimina il rischio di non riuscire a curare in tempo i bambini con metatarso varo.
Con il tutore UNFO i genitori sanno che il figlio sarà curato in modo adeguato fin da subito.
Il paziente beneficia di un trattamento innovativo e rivoluzionario, mentre il medico acquisisce maggiore credibilità e la capacità di trattare in modo efficace tutte le forme di metatarso varo.
Per il servizio sanitario, poi, si aggiunge il vantaggio di un trattamento con un ottimo rapporto costi/benefici.
Il tutore UNFO è un dispositivo rivoluzionario studiato specificamente per il trattamento del metatarso varo nel neonato.
Si tratta del primo tutore ortopedico con scarpina bassa, ossia sotto la caviglia, che offre una soluzione notevolmente migliore, più sicura e meno stressante dell’ingessatura seriale e può essere impiegato per il trattamento del metatarso addotto, noto anche come metatarso varo.
Grazie al modello discreto a forma di sandalo,il tutore UNFO garantisce un trattamento delicato e confortevole, risparmiando al genitore e al neonato l’inutile disagio fisico e sociale che potrebbero invece vivere utilizzando il gesso correttivo.
Il tutore UNFO offre numerosi vantaggi a genitori e medici.
Il paziente beneficia di un trattamento efficace e innovativo, mentre il medico acquisisce maggiore credibilità e la capacità di trattare in modo efficace i soggetti affetti da metatarso varo. Per il servizio sanitario, poi, si aggiunge il vantaggio di un trattamento con un ottimo rapporto costi/benefici.
Il tutore UNFO è disponibile in cinque misure e diversi colori per entrambi i piedi. È adatto per bambini da 0 a 12 mesi di età.
Il tutore UNFO è composto da:
Un inserto in plastica rigida per il sostegno del piede. L’inserto è rivestito di un morbido materiale termoplastico che previene le lesioni da decubito.
La parete mediale ha una forma curva, in direzione contraria rispetto alla malformazione, in modo da lasciare maggiore spazio al mesopiede per una correzione adeguata. Il cuscinetto è modellato attorno al primo metatarso e all’alluce per una migliore immobilizzazione del piede nel tutore.
Una chiusura circolare e regolabile a strappo che immobilizza il piede nel tutore.
La fascetta in velcro (dotata di un cuscinetto morbido e largo per un maggiore comfort), viene fissata passando sopra la parete mediale del tutore e può essere regolata dal medico nel corso del trattamento.
La fascetta svolge due principali funzioni:
I PROBLEMI ATTUALI DEL TRATTAMENTO DEL METATARSO VARO
La scelta della terapia per il metatarso varo dipende dalla gravità della patologia.
Tra le possibili alternative ci sono la semplice osservazione, gli esercizi di stretching, il bendaggio, l’ingessatura e/o l’intervento chirurgico.
Le forme lievi e moderate (che interessano circa l’85% dei soggetti) sono trattate generalmente con esercizi di stretching, eseguiti dai genitori del bambino.
Lo stretching, anche se largamente consigliato, non ha una chiara efficacia e molti genitori non sono capaci di eseguire gli esercizi sul figlio in modo adeguato. Se la malformazione non si risolve entro 2-4 mesi, viene consigliato il trattamento medico attivo (con gessi o tutori seriali). Il gesso viene sostituito ogni 14 giorni e utilizzato per un periodo di 6-12 settimane.
Il medico deve considerare, tuttavia, che l’uso di gessi e tutori è più efficace prima dei 6 mesi, mentre perde qualsiasi utilità dopo l’anno. I soggetti con metatarso varo grave e rigido (circa il 15% dei casi) possono seguire un piano di trattamento con gessi o tutori seriali già dalle prime settimane di vita. I casi gravi possono richiedere l’utilizzo di splint notturni, che mantengono la correzione dopo la rimozione del gesso seriale, e alcuni medici li prescrivono anche come mono-terapia. Il fallimento della terapia conservativa in bambini maggiori di 2 anni può richiedere l’intervento chirurgico.
I PROBLEMI DEI GESSI SERIALI
L’ingessatura seriale è considerata attualmente il trattamento più efficace del metatarso varo.
Questo metodo, tuttavia, comporta una serie di svantaggi e diverse complicazioni, tra cui:
Il tutore UNFO è un’alternativa semplice, ragionevole e non stressante per il trattamento delle malformazioni del piede come il metatarso varo e il piede torto.
Le speciali calzature ortesiche possono essere applicate in casa dai genitori e tolte al momento del bagnetto o prima di altre attività. Inoltre, sono comode e non provocano dolore al piede.
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